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Iperglicemia - agire con calma


Spesso sui social leggiamo post di persone diabetiche di Tipo1 preoccupate per un’iperglicemia che apparentemente non reagisce alle correzioni, parliamo di glicemie con numeroni oltre i 250 mg/dl Facciamo una doverosa premessa: se non si è certi su come procedere bisogna andare in ospedale senza perdere tempo. Se invece ci si vuole accertare se la situazione è risolvibile a casa, è bene conoscere qualche nozione, perché chi sa, non ha motivo di aver paura di ciò che va ad affrontare, se lo conosce. Partiamo da un fattore comune: l'iperglicemia è sintomo di mancanza di insulina o ritardato assorbimento per motivi vari, quindi se non diamo insulina la glicemia non scenderà. Parliamo di numerone e non di DKA (chetoacidosi) che insorge quando la grave mancanza di insulina si protrae a lungo: in caso di chetoni (*) troppo alti la situazione è oltre il risolvibile e ci si fa ricoverare immediatamente, senza somministrare nulla. Quindi se la persona ha la glicemia altissima ed ha perso i sensi, non somministrare nulla, ma affidarla nel minor tempo possibile ai sanitari.

(*) Ricordiamo che i chetoni sono sostanze chimiche di scarto che si formano nell'organismo quando esso impiega i grassi accumulati al posto del glucosio per fornire energia. Se questo si verifica significa che le cellule non sono in grado di usufruire dell'insulina presente nel sangue per trasformare il glucosio in energia. I chetoni vengono eliminati attraverso le urine e spesso vengono espulsi anche attraverso il respiro: in questo caso l'alito assume un particolare odore di "frutta marcia". Quando invece parliamo di numeroni sui 400 mg/dl e dintorni, e non è passato molto tempo, la cosa si affronta con calma a casa. I portatori di micro devono essere più pronti degli altri ad affrontare la situazione: basta un’ostruzione nel set e (non avendo basale sotto) i valori decollano. Inutile come dice qualcuno “controllare lo zampillare dell’insulina” … quando c’è il numerone, senza un motivo plausibile, si da per scontato che set ed insulina in uso vanno cambiati. Si prende una penna nuova, si inietta la correzione secondo il proprio fattore (per orientarci basta un semplice calcolo: 1800 diviso il totale unità insulina giornaliere basale+boli per es. faccio 30 unità complessive 1800:30= 60 ciò vuol dire che 1unità insulina fa scendere la glicemia di 60 mg/dl) e con calma e pazienza si cambia il set. La glicemia probabilmente non scenderà subito per 2 motivi: uno perché la stessa iper crea insulino resistenza (e per questo bisogna reidratare, bere acqua); due perché in caso di malfunzionamento del micro si è persa una quantità imprecisata di basale e questo si ripercuoterà per ore. Calma anche qui, se dopo tre ore la glicemia non è scesa si ripete la correzione, prima mai! Nel frattempo teniamo sotto controllo glicemia e chetonemia: se la prima non sale più e la seconda non è preoccupante, non c’è motivo di andare al P.S. Ci si mette tranquilli e si procede con quel protocollo: correzioni con penna e idratazione. Errori da evitare : attività fisica, la classica passeggiata per far scendere la glicemia, controproducente spesso, utile mai! Iperidratazione: bere quantità continue di acqua Correzioni col micro che calcola il bolo: No! Fatti fare il calcolo ma la correzione falla con la penna! Poi cambi il set, ma il micro lo usi per correzioni di “iper normali”, nel “protocollo numerone” bisogna essere certi che l’insulina sia stata consegnata. Il sensore fai finta di non averlo, il numerone si corregge col glucometro. No a misurare la glicemia ogni 10 minuti, e a correggere ogni mezz’ora Tenendo a mente il protocollo numerone, non c’è motivo di correre in pronto soccorso: se però la paura ti prende lo stesso, o i numeri ti dicono che le cose non vanno come dovrebbero, con calma e risolutezza si andrà, ma senza correre o andare in panico.



Bibliografia: Comunicare in Diabetologia - Roberto Lombardi Portale Diabete - Aurelio Bellomo 31/1/21


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